Rising

Isi Arti Associate
7.10.2011 -21.10.2011

RISING

Quando ho visto per la prima volta Rising di Jutta Koether, ho vissuto un’emozione fortissima: ancora una volta un’opera d’arte mi apriva il cuore e la mente.
“Crescere” è per ognuno di noi un naturale e irreversibile processo, eppure non è lo scorrere del tempo che ci fa diventare “grandi”. Anzi…

“Rivolta”… È questo quello che penso possa farci veramente crescere, diventare veramente grandi. Sì, la mia rivolta non è stata contro qualcuno o qualcosa, ma è scoppiata dentro me, contro me stesso.
Questa mia personale ribellione è iniziata senza che me ne accorgessi, con il visitare musei e gallerie, frequentando amici artisti e galleristi, che mi hanno permesso di conoscere un mondo che non è ristretto solo fra quattro mura. Ho iniziato a capire che a essere chiuso era il mio io, erano il mio cuore e la mia mente.

Ed è proprio il confronto tra queste opere d’arte e la pesantezza del mio cuore, che ha fatto nascere in me il desiderio di andare oltre, e di iniziare una vita nuova.
L’arte mi ha tolto delle certezze e mi ha dato dei dubbi, tanti. Mi ha insegnato che la vita è vera, solo se vissuta senza schemi e chiusure mentali. Ho imparato a non riconoscere più dove siano il bello e il brutto, il giusto e l’errore, il bene e il male.

Quel che pensavo fosse il bene più vicino a me, al mio modo di essere e di pensare, e che credevo potesse essere conquistato con la carriera, i soldi, il successo, era ormai qualcosa di vecchio che si era spento, mentre qualcosa di nuovo si era acceso dentro me, proprio mentre guardavo un’insegna luminosa a intermittenza: CAPITALISM KILLS LOVE. L’arte funziona per questo, perché ti apre il cuore e ti dice che spesso il bene è nel diverso, nell’altro. Come un’installazione meravigliosa di Michelangelo Pistoletto che amo e che ho avuto la fortuna di vivere a Piazza Plebiscito, nella mia splendida città… Love Difference.
Tra i tanti dubbi, interrogativi, che l’arte mi ha posto, un’unica certezza: non potrei vivere senza.
La mia vita, il mio essere uomo ha bisogno dell’arte, dell’arte del mio tempo, del suo valore trascendentale e della sua aura di mistero. L’arte è una via d’accesso alla realtà più profonda dell’uomo e del mondo ed è ciò che più ci avvicina a Dio.

In God we trust
buon’arte a tutti

Fabio Agovino

FABIO

L’incontro con Fabio è stato folgorante. La sua passione e curiosità sono davvero uniche. Siamo contenti di aver avuto un piccolo ruolo in questa sua importante avventura.
Il confronto con persone come lui, rinnova il nostro spirito di ricerca e ci stimola maggiormente alla crescita.
Napoli ha bisogno di persone come Fabio che credono nella cultura contemporanea e si impegnano a riconoscere e sostenere le eccellenze nel settore. Insieme condividiamo il pensiero che l’arte non sia solo intrattenimento ma una pratica rinnovatrice.
L’arte ci invita ad amare il cambiamento, ci insegna a non fermarci a non guardare nell’immediato, ma ad avere mete ultime a cui aspirare.

Il viaggio è iniziato, tanti auguri Fabio.

Paola Guadagnino e Marco Altavilla

Photos by Maurizio Esposito